La giusta conservazione domestica degli alimenti, sia crudi che cotti, evita il deterioramento dei cibi, preservando la salute e riducendo gli sprechi alimentari.

Per adottare le corrette modalità di conservazione, bisogna conoscere i fattori che provocano l’alterazione degli alimenti, primi fra tutti i batteri e le muffe, ma è necessario anche evitare di conservare i cibi in condizioni ambientali inadeguate.

1. Alimenti e stagionalità

Una corretta alimentazione, oggi soprattutto, deve basarsi sul consumo sostenibile e consapevole: la prima buona regola da seguire è quella di preferire frutta e verdura "di stagione", più ricca di gusto e di proprietà nutritive.

La seconda consiste nel curare la conservazione dei cibi, per mantenere intatte le qualità organolettiche dei singoli prodotti, evitando il deperimento e, di conseguenza, lo spreco delle risorse alimentari.

Per essere idonee, dunque, le modalità di conservazione devono sempre fare riferimento alla natura dei diversi alimenti, valutandone la potenziale attaccabilità da parte di dannosi agenti esterni.

2. Alimenti stabili e non stabili

Ai fini di una corretta conservazione, vanno distinti gli alimenti "stabili" da quelli "non stabili" (deperibili o semi deperibili).

Gli alimenti "stabili" hanno un contenuto di acqua molto ridotto: ad esempio, la pasta secca, il riso, lo zucchero, il sale, ma anche i biscotti secchi, il caffè, gli alimenti liofilizzati e molti altri con le stesse caratteristiche. Questa tipologia di alimenti si può conservare a temperatura ambiente anche per un tempo molto lungo.

Gli alimenti "non stabili" sono invece quelli fisicamente deperibili, la cui conservazione richiede attenzioni maggiori. Tra gli alimenti "non stabili" si ricomprendono anche tutti i cibi che siano già stati cucinati, sia attraverso procedimenti industriali, che tramite la cottura domestica.

Mentre gli alimenti "stabili" possono essere conservati a temperatura ambiente senza particolari accortezze (se non quella di mantenerli in luoghi puliti, freschi, asciutti e lontani da fonti di luce o di calore), per gli alimenti deperibili esistono diversi metodi di conservazione.

3. Escursus sui metodi di conservazione casalinga

3.1 La refrigerazione e il congelamento

Normalmente gli alimenti deperibili vanno tenuti in frigorifero (tra 0 e 8 °C) o in freezer (tra -5 e -12 °C), oppure in congelatore (nel quale la temperatura ideale è -18 °C): il freddo, infatti, è un alleato formidabile per evitare che la composizione chimica di un alimento venga alterata da contaminazioni batteriche.

Tuttavia, bisogna rilevare che il freddo "addormenta" i batteri, non li uccide: ciò significa che la refrigerazione rallenta, ma non esclude, un eventuale deperimento alimentare.

3.2 Il sottovuoto

Può essere utilizzato per ogni tipo di alimento e consiste nell’isolare i cibi dall’aria, racchiudendoli in appositi contenitori e sottraendoli agli agenti esterni. In commercio si possono reperire molti dispositivi per realizzare anche in casa il sottovuoto degli alimenti, consentendo così di conservarli con maggiori garanzie di durata del prodotto.

3.3 Le conserve

Uno dei metodi di conservazione più antichi è la "salagione", la conservazione di alimenti come carne, pesce e vegetali che sfrutta le proprietà antibatteriche e disinfettanti del sale, anche con l’aggiunta di acqua ("salamoia").

Anche la conservazione sott’olio o sott’aceto è uno dei sistemi più classicamente utilizzati per proteggere gli alimenti da dannosi micro organismi.

Le conserve sott’olio vanno sempre accompagnate dalla pastorizzazione degli alimenti o dalla sterilizzazione dei contenitori, per scongiurare il pericolo di contaminazione da parte del botulino, un batterio letale per l’organismo umano. Meno a rischio le conserve sott’aceto, grazie al potere antisettico dell’acido acetico, anche se è buona norma procedere alla pastorizzazione domestica anche per le conserve acide.

3.4 L’essiccatura

Forse la più antica forma di conservazione degli alimenti, che consiste nella disidratazione degli alimenti realizzata esponendoli al contatto diretto con la luce del sole e con l’aria. Al giorno d’oggi, con i livelli di inquinamento atmosferico ormai molto più elevati che in passato, questa forma di conservazione è difficilmente attuabile, soprattutto in città.

Per questo, è meglio utilizzare gli appositi dispositivi per essiccazione, che garantiscono un risultato ottimale dal punto di vista del rispetto delle norme igieniche e di sicurezza. Gli essiccatori domestici, come Teseko di Spice Electronics, consentono di ottenere lo stesso risultato della disidratazione naturale, ma in maniera assolutamente sicura e in tempi notevolmente più ridotti.

4. Consigli e best practices per conservare e gustare gli alimenti durante tutto l'anno

Seguire il criterio della stagionalità nella scelta dei cibi da consumare, soprattutto dei vegetali, è il sistema migliore per assicurare al nostro organismo il giusto apporto dei nutrienti, contenuti in massima parte negli alimenti che vengono raccolti quando arrivano a piena maturazione.

Ma se vogliamo fare scorta di frutta e verdura estiva, per poterla consumare anche nei mesi freddi, non ci resta che procedere alla sua corretta conservazione. Ricordiamo che le conserve sono un’ottima risorsa di conservazione alimentare, ma vanno preparate nel rispetto assoluto di norme di sicurezza, prima fra tutte la sterilizzazione e l’integrità dei contenitori.

Abbiamo anche visto come l’essiccatura sia uno dei metodi di conservazione più facili e sicuri da praticare, specialmente con l’uso dei moderni essiccatori domestici, come Teseko: grazie alle condizioni interne che simulano l’essiccazione naturale, gli alimenti mantengono i loro principi nutritivi, conservando il gusto e l’aroma del prodotto fresco.